No al referendum costituzionale
E’ ormai imminente la data del 4 dicembre, giorno in cui gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi sulla riforma della costituzione elaborata dal governo, e ogni piccola o grande realtà comincia a schierarsi dall’una o dall’altra fazione. Per l’occasione, l’amministrazione comunale drapiese ha fissato per le ore 17 di oggi un incontro-dibattito presso il salone della scuola elementare di Caria. Ai saluti del sindaco Antonio Vita seguirà una breve introduzione del vice sindaco Pino Rombolà per poi entrare nel vivo con l’intervento dell’avvocato Pietro Naso, Enzo Paolini avvocato del foro di Cosenza e Natalina Raffaeli, giudice onorario del tribunale di Vibo Valentia. «Si tratta di un appuntamento di importanza storica- ha spiegato Pino Rombolà – poiché se dovessero prevalere i sì, la Carta Costituzionale nata dall’assemblea Costituente del ‘48 subirebbe una radicale modifica, tanto da poter dire che avremmo un’ altra e diversa costituzione rispetto alla precedente. E’ di fondamentale importanza, pertanto, che i cittadini decidano in maniera consapevole sul quesito referendario». Esprime un parere contrario l’avvocato Rombolà alla “deforma costituzionale” per una serie di ragioni: «Sono convito che la Costituzione appartiene a tutti- ha precisato- e non può essere modificata da una parte minoritaria (che solo grazie al premio di maggioranza frutto di una legge dichiarata incostituzionale è maggioranza nel parlamento). Le regole fondamentali sulle quali si basa e deve crescere una democrazia sana devono essere scritte da tutti ed in maniera più condivisa possibile. Ritengo si tratti di una deforma, pensata e voluta da chi sta al comando e cerca di ottenere un potere sempre più forte, libero da lacci e lacciuoli, e da chi considera la Carta Costituzionale un ostacolo da rimuovere il prima possibile. Si vuole rimuovere una Carta Costituzione che da quando è nata ad oggi ha permesso al nostro paese di essere considerato la culla della civiltà giuridica europea».