Laboratorio di Giornalismo “Informazione e Intercultura”: Intervista ad Amara, di Anna Orfanò, Francesco Carbone e Vanessa Varone
Anche Amara ci concede gentilmente un’intervista per conoscere meglio la sua storia, i suoi ricordi, le sue speranze…
Come ti chiami?
Mi chiamo Amara Diagouraga
Da quale paese vieni?
Vengo dal Mali, in Africa Occidentale
Quanti anni hai?
Diciassette.
Quali ricordi hai del tuo paese?
Del mio paese ricordo che è basato molto sull’agricoltura.
Contatti con la tua famiglia?
Si, mi sento al telefono con mia madre. Ho un fratello in Francia e due sorelle, che stanno con mia madre.
Purtroppo non posso parlare di mio padre, è morto quando avevo sette anni.
Quali sono le cose belle e quali sono le cose brutte del tuo paese?
In Mali, la cosa brutta è che c’è la guerra da tre anni a causa dei giacimenti petroliferi presenti sul territorio.
Cosa pensi dell’Italia?
Io mi trovo bene qua. A me piace molto giocare a calcio, il mio ruolo preferito è in difesa. La mia squadra italiana preferita è la Juventus.
Ora frequenti la scuola da noi. Come sei stato accolto dai professori e dal personale scolastico?
Mi hanno accolto tutti bene, ho fatto tante amicizie, in particolare con Riccardo, un mio compagno, mi vuole davvero molto bene. La scuola mi piace, ma la cosa che mi piace più è il calcio.
Chi hai lasciato nel tuo paese e ti manca maggiormente?
Prima di tutto mia madre, poi le mie sorelle.
Come passi le tue giornate?
Dopo la scuola, mangio, poi pulisco la sala dove abbiamo mangiato, e vado a giocare a calcio.
Come vedi il tuo futuro? Vorresti tornare nel tuo paese?
Nel mio futuro vedo sempre il calcio.
Voglio stare altri due anni qua in Italia, dopo voglio andare in Francia, da mio fratello, anche lui gioca a calcio.
Anna Orfanò, Vanessa Varone e Francesco Carbone
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