La Festa della Madonna di Romania

Due giorni di fede, luci, musica e colori
La Festa della Madonna di Romania si farà anche quest’anno. Sì, perché come ogni anno gli organizzatori ed i componenti dei comitati che si assumono il compito di realizzarla, hanno dovuto affrontare non poche difficoltà di carattere logistico, partecipativo ed economico per rendere omaggio anche con le celebrazioni civili alla patrona della città nonché, dal 1986, patrona della Diocesi di Mileto-Nicotera e Tropea.
La festa si svolgerà fra le mille luci colorate delle luminarie e, come consuetudine, si svilupperà in due giornate: l’8 ed il 9 settembre. Il primo giorno sarà un gruppo musicale cittadino in piazza Ercole ad intrattenere i numerosi visitatori ed ospiti e, il giorno successivo, in piazza Vittorio Veneto, due giovani cantanti si esibiranno con musica leggera e napoletana.[the_ad id=”7569″]
Come nella migliore tradizione delle feste mediterranee, i fuochi d’artificio chiuderanno i due giorni di festeggiamenti.
Il programma religioso prevede, oltre alla consueta novena, anche la partecipata processione del secondo giorno che prenderà il via dalla chiesa Concattedrale, per poi raggiungere piazza cannone, percorrere via libertà, viale tondo, piazza Vittorio Veneto e, dopo aver attraversato il corso principale, fare rientro in chiesa fra l’acclamazione e le lacrime dei fedeli. Essa sarà presieduta da vescovo mons. Luigi Renzo e vi parteciperanno il clero, le autorità militari e civili, le associazioni cittadine e le principali congreghe della Diocesi, oltre a tutti i fedeli e devoti che avranno occasione, con canti litanie, di rinnovare il loro amore e rispetto per la Madonna.
Tutti a rendere omaggio al venerato e miracoloso quadro.
La leggenda sull’arrivo del quadro della Madonna di Romania nella nostra città è fin troppo nota e simile a quella di molte altre presenze religiose specie nel sud Italia. Gli studiosi più accreditati, invece, collocano l’arrivo del quadro a Tropea ad opera di un vescovo, probabilmente Giustino, il primo vescovo latino, durante la guerra alle icone, e circa l’epoca di realizzazione del quadro danno anche una datazione ben precisa: il 1030. L’autore viene individuato nel pittore Lippo Benevieni.
Il quadro, di evidente scuola giottesca, sarebbe stato portato, secondo quanto ipotizzato dal compianto monsignor Francesco Pugliese, in un suo studio pubblicato circa trenta anni fa, da un vescovo, non a causa dell’iconoclastia, ma nel periodo in cui a Tropea coesistevano due comunità: una che seguiva il rito latino ed aveva una sua Madonna, quella dei Latini, appunto, ed una che seguiva il rito greco che rivendicava di essere la continuatrice della civiltà romana, l’Impero romano d’Oriente. Tale comunità, in contrapposizione a quella latina, aveva un suo rito: quello romano appunto che venerava la Madonna dei Romani, da qui il nome di Madonna di Romania, regione che al tempo in cui fu realizzato il quadro, non esisteva.[the_ad id=”7569″]
In verità la festa della patrona della città si celebra il 27 marzo, giorno in cui, nel 1638, si tenne una processione di penitenza, voluta dal vescovo di allora cui in sogno apparve la Madonna preannunciandogli il verificarsi di un forte terremoto. Sisma che poi si verificò nel corso della stessa processione, senza lasciare conseguenze sulla città e sulle persone.
Alla Madonna di Romania i tropeani si affidarono molte altre volte nei secoli ritenendosi protetti da una epidemia di peste del 1660 e nell’agosto del 1943 quando le bombe sganciate sulla nostra città non esplosero. A lei e alla sua benevolenza, ancora oggi, con intenzioni private e pubbliche, la città è consegnata dalla chiesa e dai fedeli. Il 9 settembre si festeggia l’incoronazione del quadro.