Intervista a Vincenzo Aristide Di Salvo

Intervista a Vincenzo Aristide Di Salvo
Vincenzo Aristide Di Salvo

Il nuovo amministratore della Porto di Tropea S.p.a.

«Il turismo da diporto sarà trainante per il territorio»

Di padre siciliano e di madre romana, il dott. Vincenzo Aristide Di Salvo è il nuovo Amministratore Delegato della Porto di Tropea S.p.A. Nativo di Brescia, ma calabrese d’animo e d’adozione, come lui stesso ama definirsi, nel 2018, tramite un’azienda partecipata del suo gruppo, l’ADV Consult S.r.l., ha acquistato le quote azionarie precedentemente detenute dalla famiglia Gallozzi di Salerno e dall’Ing. Caporali di Bologna.

Cordiale, bonario e gentile, colto ed elegante, raffinato nei modi e nel linguaggio, ci accoglie nel suo ufficio con garbo, rispetto e stima. E noi, posti a nostro completo agio, gli abbiamo rivolto alcune domande certi di trovarci di fronte ad un uomo di indubbie capacità manageriali, ma sorpresi di scoprire che oltre all’uomo d’affari, al manager di successo, in lui si cela un culto assoluto per la bellezza dei nostri territori e un profondo legame affettivo per essi.

Il porto di Tropea si è dato da qualche mese una nuova veste. Perché il lusso è secondo lei la vera sfida da vincere?

Premettendo che la location nella quale mi trovo, la marina del Porto di Tropea, è una location più unica che rara, muovendo da tale assunto, abbiamo ripensato e riconsegnato il piano industriale e il riposizionamento sia in chiave di mercato che in chiave di identikit, di brand, del “marina”, facendoli sempre più avvicinare a quelli che sono gli standard del Luxury Marina rResort perché ha tutte le caratteristiche per essere un “marina” così concepito. Siamo infatti ai piedi di Tropea, perla in assoluto del Mediterraneo e non solo del Tirreno; poi perché ha una vocazione di luxury e ha una vocazione importantissima per il posizionamento geografico marino. Le rotte di navigazione portano direttamente in questo porto. Non devi fare nessuna correzione di rotta come succede in altre marine. Va da sé che questo fattore ci pone a dover ospitare con grande lustro sia i medi che i grandi e grandissimi Yacht. Il lusso viene dal mare perché il turismo nautico è uscito dalla crisi e i dati parrebbero darmi ragione.[the_ad id=”7569″]

Il 2018 si è chiuso per la Porto di Tropea s.p.a. con un incremento del 125% in più di transiti rispetto all’anno precedente. Quali i motivi secondo lei?

Il turismo nautico è variabile. Ci sono componenti esogene, ovvero che dipendono da fattori esterni quali la variabilità delle condizioni meteo-marine piuttosto che dalla propensione a fare un investimento o di utilizzare un bene; e da fattori endogeni che sono invece tipici di un’attività, di una struttura. In questo caso, dal nostro “avvento” in qualità di soci di riferimento, sin dall’anno scorso, abbiamo fatto un piano di programmazione che significava incentivare la presenza di qualità e non di ripiego. Ed uso appositamente il termine qualità, perché il turismo di Tropea e quello del porto di Tropea, dev’essere un turismo coscienzioso, del cliente che ha intenzione di entrare nel porto di Tropea perché lo individua come posto di glamour, di eccellenza, di qualità appunto e non di ripiego per motivi economici, di convenienza tariffaria. Abbiamo fatto quindi delle attività che hanno sicuramente incentivato i diportisti, che hanno prestato un’attenzione particolare al cliente. Abbiamo fatto degli investimenti importanti in infrastrutture, pian pianino, anche perché non siamo qui da molto tempo. Siamo arrivati nel 2018 a stagione iniziata. L’attenzione particolare al cliente unitamente ad una politica di welcome attenta, riconosciutaci come eccellente dai clienti stessi che venivano da altre marine, trovandosi positivamente impressionati dal nostro atteggiamento di “benvenuto”, hanno di certo contribuito a tale incremento.

Il porto di Tropea è “gemellato” e fa parte dei “Porti di Ulisse”. Intercorrono rapporti di partnership con loro?

In termini di relazioni consolidate non abbiamo al momento rapporti. Nessuna interazione commerciale e di partnership con loro. Sicuramente però possiamo dire che il transito dei grandi yacht che arrivano a Tropea hanno come destinazione la Grecia: sia per la Grecia, sia dalla Grecia. Quindi chi deve andare in Grecia, come tappa prioritaria si ferma a Tropea. E, al contrario, chi dalla Grecia deve risalire il Tirreno, si ferma anche a Tropea.

Lei ha dichiarato di essere molto legato a questa terra e al nostro territorio. Da bresciano di nascita, ma da calabrese d’adozione, crede nel suo rilancio turistico?

Io sono un bresciano dal punto di vista anagrafico oltre ad aver portato avanti una serie di attività nel Centro-Nord d’Italia. Ma, sono comunque un calabrese adottato, lo dico sempre, perché una parte della mia vita l’ho svolta e l’ho sviluppata anche nella meravigliosa Calabria di cui ho condiviso oltreché le bellezze e i pregi anche le difficoltà e gli aspetti meno positivi. La mia famiglia vive e risiede in Calabria, dalla parte jonica, a Catanzaro Lido, ed io nei giorni infra-festivi, quando non sono al Nord o qui al porto, risiedo a Catanzaro. Pertanto, non da oggi, ho visto la città di Tropea e la Costa degli Dei come una grande opportunità di qualificazione del turismo calabrese perché ha delle doti naturali che sono assolutamente uniche, meravigliose. Pensi che noi qui alla Marina, al porto, abbiamo dei clienti che sono Europei, Svizzeri, Inglesi, Francesi, che per per una parte del periodo del mese stanziano a Tropea, con domicilio a Tropea, sulle proprie barche, perché mi dicono sia il loro paradiso. Lo chiamano così, proprio con questo termine: il loro paradiso, the Trust Paradise, che significa per loro il massimo della serenità.

Come sono i rapporti col socio pubblico, il Comune di Tropea?

Abbiamo con il comune ottimi rapporti non solo societari, ma di interazioni, di sviluppi, di marketing e altre azioni che l‘amministrazione sta ponendo in essere con noi.

Quali sono le strategie adottate per dare al porto una nuova immagine?

Intanto mi preme porre in evidenza il concepimento dei nuovi “Identity Brand” che identificano il Marina Yacht Club come struttura d‘eccellenza destinata sia ai diportisti che semplici visitatori, siano essi o meno nostri clienti, con il porto di Tropea, il quale si dovrà identificare sempre più come luogo di piacere e di gusto. Inoltre, proprio nei prossimi giorni, il Porto di Tropea sarà partecipe primario sia all’Aeroporto di Lamezia Terme, sia su altre location di rilievo, con una serie di pannelli che diano l‘idea chiara che il porto di Tropea non è un porto d‘approdo, bensì un porto da vivere, un Village Marina. Inoltre, abbiamo rinnovato il sito web ufficiale, siamo approdati sui social e abbiamo attivato la nostra divisione di Press Communication unitamente ad alcuni servizi di Quality Customer Service e di accoglienza.

Quindi lei è ottimista sul futuro, anche quello di breve periodo. Come andrà la prossima estate ?

Il booking che stiamo registrando è un booking assolutamente in netto incremento. Ritengo che, compatibilmente con le condizioni meteo-marine che molte volte fanno la differenza di movimentazioni e di transiti, sia la parte contrattualistica stanziale, sia quella dei transiti che si sta muovendo anche in questi giorni, ci fa molto ben sperare sia una buona se non ottima stagione.

Il porto di Tropea si è dotato di nuovi servizi. Abbiamo notato la presenza sia un Fitness Club che un centro estetico oltre ad aver notato un‘incremento del personale di servizio. Ce ne vuole parlare?

Stiamo riprogrammando un po’ tutta la logica commerciale del “Marina” considerando che vogliamo internalizzare molte delle attività presenti per creare un rapporto di qualità dei servizi che sia monitorato dalla nostra diretta gestione. Presto nascerà anche un market direttamente gestito da noi, con vocazione di qualità e di rapporto qualità-prezzo non solo per i diportisti, ma anche per la cosiddetta parte domestica; sarà aperto tutto l‘anno.

Vanto assoluto e motivo di lustro è il “Marina Yacht Club” che non è solo un ristorante, ma rappresenta per noi lo sviluppo sportivo culturale anche per la vocazione specifica che abbiamo sposato, ovvero quella di valorizzare la cultura del mare e dell’ambiente. Staremo molto attenti in tale direzione anche perché il Porto di Tropea è tra i primi porti d’Italia che ha iniziato il processo di “Plastic free”. Adotteremo delle procedure, sin da subito, che comporteranno la massima attenzione sull’utilizzo di materiale di plastica, limitandone al massimo l’uso, con l’ambizione di farlo pian piano scomparire almeno nell’area portuale. Tra gli investimenti che abbiamo fatto in tale direzione vi è quello dell’acquisto di alcune macchine di recupero plastica in acque portuali. Lo scopo è quello di ottenere la bandiera Blu della FEE. L’implemento del personale è quindi una conseguenza di tale strategia di marketing e di rilancio.

Il porto di Tropea è tornato a crescere negli ultimi mesi con l’aumento dei contratti annuali. Stanno rientrando anche coloro che nel passato avevano deciso di andare altrove ?

Stiamo attenzionando comunque, per una sorta di Quality Retention nei confronti dei clienti che avevano interesse ad essere nostri clienti stanziali nel Porto di Tropea e, con grande soddisfazione, ci fa piacere notare un particolare ritorno da parte loro, che vuol dire apprezzare il processo di riqualificazione che abbiamo avviato. Per noi il piacere massimo è che il cliente viva il porto, viva la cittadina di Tropea.

Poi, per finire, una cosa che volevo evidenziare, che per me non è di poco conto, è quella di essere una delle poche “marine”, a dire il vero l’unica al momento (a meno che qualcuno non ci abbia copiato), che abbia uno Shuttle Bus che dal Porto sale a Tropea e viceversa, in modo completamente gratuito, consentendo a tutti, non solo ai diportisti nostri clienti, di far visita alla città e ai vacanzieri e ai cittadini di Tropea di scendere al Porto.

 

Redazione

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