Il dramma della tossicodipendenza raccontato all’Istituto per i servizi commerciali e turistici
Il sociologo Pasquale Ambrosino, della comunità “Exodus” di Santo Stefano d’Aspromonte (RC), ha incontrato i ragazzi dell’Istituto per i servizi commerciali e turistici.
Avviato anche il Laboratorio di giornalismo con la collaborazione degli studenti dell’Alberghiero
In questi giorni, durante il Campus Eirene, è stata avviata una collaborazione con l’istituto dei servizi commerciali e turistici nell’ambito del laboratorio di giornalismo, attivato presso l’istituto alberghiero in seguito alla proposta di Stefano Peis. Il laboratorio si svolge con la collaborazione del giornalista Francesco Apriceno che ricopre la posizione di tutor. I ragazzi dei servizi commerciali che partecipano alle attività del gruppo sono Walter Paolo Tarantino, Onofrio Lorenzo, Virginia Contartese. Insieme a Stefano Peis avranno il compito approfondire e di scrivere gli articoli riguardarti la loro settimana dello studente. L’auspicio è che questa collaborazione proficua tra i ragazzi dei due indirizzi dell’istituto Istruzione Superiore possa continuare anche dopo la fine della settimana dello studente.
Tropea – Un interessante incontro si è svolto nella mattina di oggi, 25 Febbraio, presso l’Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici, dove i ragazzi hanno assistito all’intervento di Pasquale Ambrosino, sociologo della comunità “Exodus”, realtà fondata da Don Mazzi. Insieme all’esperto hanno presentato la loro testimonianza Riccardo e Danilo, due giovani che stanno cercando di liberarsi dalla tossicodipendenza e riscattarsi. Riccardo, giovane di 30 anni, originario di Cosenza, frequentava il Liceo classico della sua città quando all’età di 14/15 anni iniziò a fare uso di sostanze stupefacenti, le cosiddette “droghe leggere”. Finito il Liceo ha iniziato a frequentare l’Università di Bologna. In questo contesto ha deciso di provare e ha finito per usare sostanze stupefacenti più pesanti. Riccardo ha raccontato: “Ho perso i miei amici, alcuni li ho visti morire davanti ai miei occhi per overdose, la mia famiglia ha perso la fiducia che aveva in me, e poco a poco ho visto tutti i miei affetti allontanarsi”. Il giovane ha continuato il suo discorso dicendo: “Dalla tossicodipendenza si entra, ma, superati certi confini, non si esce. E’ come una ragazza, una volta che ci si è innamorati, non si dimentica mai, ma la comunità mi ha dato una speranza”. Il ragazzo ammette anche di essere già ricaduto nel tunnel della droga perché il rischio è sempre molto elevato. La seconda testimonianza è stata data da Danilo, 37 anniM di Reggio Calabria, che ammette di essere dipendente da 24/25 anni. Danilo ha spiegato: “Oggi ci sono droghe diverse, chimicamente trattate, che portano ad una dipendenza forte, ad un business infinito e, definire alcune droghe “leggere” è il primo passo verso l’errore più grande: convincersi che dalla dipendenza si può uscire”. I due giovani si sono impegnati a sottolineare che la tossicodipendenza colpisce tutti, indipendentemente dallo stato stato sociale, economico o familiare. Infine, il sociologo Ambrosino ha parlato ai ragazzi, spiegando che cos’è il S.E.R.T., servizio tossico dipendenti, una struttura sanitaria dove spesso vengono somministrate le cosiddette droghe sostitutive, come il metadone, che in realtà provoca una dipendenza anche maggiore delle droghe. Il sociologo ha aggiunto che la prevenzione è possibile, attuando soprattutto uno stile di vita sano, associandolo alla pratica di attività sportive.
Gli studenti hanno seguito con piacere la conferenza, rendendosi protagonisti con diversi interventi per conoscere maggiormente la storia personale dei due giovani, invitando alla fine dell’incontro, Riccardo, a suonare un brano con il piano, sua grande passione da sempre.
Virginia Contartese
Stefano Peis
Onofrio Lorenzo
Walter Paolo Tarantino