IL BISOGNO NON TOLLERA RITARDI O DILAZIONI

In questi giorni il Governo centrale sta emanando le prime misure di sostegno economico alle famiglie, ai lavoratori autonomi ed ai lavoratori nel settore sanitario, per consentire loro di affrontare questa prima fase di emergenza economica creata dal Coronavirus.
Gran parte della popolazione rimane infatti chiusa in casa per decreto del Governo e con criteri di “distanziamento sociale” , fatta eccezione per le categorie che svolgono “servizi essenziali”; il tutto per salvaguardare la salute pubblica e attuando pienamente principi costituzionali.
Nel frattempo si studiano e stanno per essere emanate misure di sostegno anche alle imprese ed anche al settore del turismo. Il settore del turismo è quello che riguarda particolarmente la nostra realtà. Chi non è impegnato nel turismo o nella pubblica amministrazione ha per lo più già da tempo lasciato la nostra terra per lavorare nel nord Italia presso la pubblica amministrazione e, molti meno, nel settore privato.
Pur se i dati sui ricoverati in terapia intensiva e quelli sui morti sembrano leggermente diminuire, anche nella nostra regione, e nella provincia di Vibo Valentia, l’osservanza delle norme di “quarantena” e di distanziamento sociale, devono rimanere la nostra priorità. Facilmente il virus può riprendere la sua corsa, passando da un individuo all’altro,se il suo cammino non viene interrotto stando chiusi in casa e lontani gli uni dagli altri. Nel caso di diffusione della epidemia , le nostre strutture sanitarie , come quelle di altre realtà, difficilmente reggerebbero una emergenza.
E’ opportuno quindi seguire i tempi e le modalità di svolgimento di questa quarantena , secondo le istruzioni fornite dalle autorità competenti.
Di questo siamo abbondantemente informati dai mezzi di comunicazione e, in maniera meno precisa, dai social.
Nel nostro comprensorio degli Dei i cittadini sembrano aver compreso la necessità di osservare queste regole e la situazione, dal punto di vista sanitario, per il momento, sembra essere sotto controllo. Nell’attesa che la morsa dell’emergenza si allenti, considerato che la regola dello stare chiusi in casa, comporta anche degli inevitabili aspetti economici, oltre che sociali, è opportuno soffermarsi proprio sull’aspetto economico e di sostegno all’economia reale.
Al momento le urgenze economiche riguardano le famiglie, le quali hanno bisogno nell’immediato, di mangiare, pagare le bollette ed acquistare i farmaci. Per le tasse e le rate da pagare si attendono altre disposizioni.
Su questo punto il Governo ha previsto tutta una serie di misure di aiuto concreto , sotto forma di bonus, da distribuire tramite l’Inps e tramite i Comuni. Stabilendo forme di assistenza che assumono nomi diversi , da concedere a chiunque dimostri di averne bisogno ed in base all’estensione del nucleo familiare. Si attende un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri entro qualche giorno,prima di Pasqua: il cosiddetto “Decreto di aprile”.
Nel nostro comprensorio anche alcuni imprenditori e la stessa Chiesa, hanno pensato di distribuire generi alimentari a sostegno dei più bisognosi.
In questo quadro di emergenza economica e sostegno alle famiglie, si inserisce una nota dell’ex Consigliere regionale Michele Mirabello , che , prendendo spunto dalla sua realtà territoriale, lancia un appello ai Sindaci sull’uso dello strumento che è stato loro fornito, invitandoli , nella concessione dei contributi, a non “applicare in maniera rigida e perentoria criteri di selezione” , considerato che i parametri ISEE si riferiscono semmai all’anno 2018, quando , ad oggi, la realtà economica e finanziaria delle famiglie, a seguito di questa terribile epidemia è profondamente mutata. Questa crisi porterà a rivedere “i parametri di valutazione del grado di indigenza delle famiglie” e tanta rigidità non ha senso quando si vede che “tutto scorre rapidamente e il precipizio si sta inesorabilmente avvicinando a molte piccole e medie imprese e, conseguentemente , a moltissimo di quei lavoratori stagionali che popolano le nostre contrade”.
Per cui rileva che “mentre il Governo nazionale distribuisce quasi a pioggia 600 euro a professionisti e partite iva, ad avvocati e commercialisti ed il sito Inps va in tilt, noi prima di erogare qualche spicciolo per consentire ai cittadini bisognosi di poter fare la spesa, spacchiamo il capello in quattro alla ricerca della Cassazione a sezioni unite sulla povertà individuale”.
Mirabello, citando alcuni espressioni contenute nelle “comunicazioni” , sottolinea che non deve passare l’idea che “tutto sommato qua stiamo tutti bene” e che “se chiediamo c’è sotto l’imbroglio”, per cui è opportuno “ snellire, semplificare,agevolare, rendere fruibile e potabile questa opportunità” e fare ciò presto,anzi prestissimo.
Naturalmente, anche noi ci uniamo all’appello lanciato dall’avv Mirabello, invitando tutti i Sindaci, nel rispetto delle regole, a snellire quanto più possibile ogni aspetto burocratico, perché , come dicevano gli antichi romani “la pancia non ammette dilazioni”; in altre parole il bisogno di mangiare non tollera ritardi e tentennamenti.