Tornano le giornate esperienziali del pane a Zungri.

L’iniziativa si svolgerà presso la Località “Raisina” a cura dell’associazione “Asfalantea”. Previsto per oggi il primo appuntamento tra tradizioni locali e sapori antichi.
Promozione delle tradizioni gastronomiche e delle antiche usanze che sono legate ad esse; un binomio, il seguente, che contraddistingue da sempre le giornate esperienziali del pane che si svolgono a circa 300 metri di distanza dal sito delle “Grotte degli Sbariati”.
Questo progetto nasce da un’idea del presidente del sodalizio Franca Crudo che, con grande impegno e con passione, ha reso queste giornate una speciale e autentica attrattiva per tantissimi turisti. Partendo dalla giornata di oggi, l’iniziativa si rinnoverà ogni domenica e fino alla fine di ottobre.
Le giornate esperienziali del pane iniziano tra le ore 08:30 e le ore 09:00, mentre la conclusione in genere è prevista tra le ore 15:30 e le ore 16:00 del pomeriggio. Appena arrivati in Località “Raisina”, i visitatori saranno fin da subito accolti dai promotori dell’associazione “Asfalantea” e dalle “comari” del paese. Successivamente, attraverso le spiegazioni delle “comari”, i partecipanti saranno portati a conoscenza dei cinque grani che, fin dai tempi antichi, sono stati coltivati a Zungri e che sono ripristinati già da diversi anni, ma potranno anche scoprire le loro rispettive e molteplici proprietà benefiche.
A seguire, sarà prevista una spiegazione sui vari tipi di farine che sono scelte e macinate, ma anche sul lievito madre che, da ben novanta anni, si tramanda tra le famiglie della comunità di Zungri. In particolare, questo prezioso lievito è stato lasciato in eredità da un’anziana signora che viveva non molto distante da Zungri e presso la frazione di Papaglionti.
Subito dopo, si passerà alla conoscenza di tutti gli utensili che sono utilizzati nella preparazione del pane. La giornata proseguirà poi con un primo passaggio che potranno svolgere direttamente tutti gli ospiti di località “Raisina”: l’accensione del fuoco per scaldare l’acqua e per preparare il pane. Nello specifico, il Presidente Franca Crudo, farà conoscere i vari utensili con i loro termini dialettali.
Un aspetto, questo, che è importante e significativo e che è fortemente legato alla valorizzazione del nostro dialetto. Una volta acceso il fuoco nel forno, c’è la fase della vestibilità in cui tutti gli organizzatori e gli ospiti presenti, iniziano ad indossare un fazzoletto con un grembiule, in dialetto “u maccaturi” e “u faddali”. Si procederà poi a mescolare le antiche farine utilizzate e, affidandosi alla guida degli organizzatori e delle comari, gli ospiti cominceranno a mettere le mani in pasta. Nel dettaglio, questa operazione dovrà necessariamente essere eseguita con mani in cui le unghie siano senza smalto, proprio per mantenere la tradizione e anche per assicurare la massima igiene nella fase dell’impasto.
Al termine dell’impasto, inoltre, tutti gli ospiti potranno effettuare una visita guidata presso il Museo della Civiltà Contadina e nell’insediamento rupestre delle “Grotte degli Sbariati”. Gli ospiti saranno anche affiancati da una guida naturalistica specializzata e l’intero percorso avrà una durata di circa un’ora e un quarto (massimo un’ora e mezza), anche a seconda del periodo.
Al rientro degli ospiti in località “Raisina” e a conclusione della lievitazione del pane, ci sarà il momento dell’infornata con la collaborazione di tutti gli ospiti e in un clima pieno di gioia e di allegria. A tutto ciò si aggiungerà anche la degustazione della tradizionale “pitta avanti furnu” che ha due funzioni; una che è relativa alla temperatura del forno e una che si basa alla maggiore sicurezza della lievitazione del pane. Questa specialità potrà anche essere degustata con origano e olio della zona e a Km 0.
A conclusione della giornata, non mancheranno i canti e i balli che appartengono tradizionalmente alla Calabria e, con la collaborazione delle comari, ogni ospite potrà danzare al meraviglioso e coinvolgente ritmo della tarantella calabrese.