Emergenza profughi: il progetto Prioritimen dell’Is Tropea
La bellissima enciclica “Pacem in Terris” di papa Giovanni XXIII ci ricorda che «ogni essere umano ha pure il diritto […] di immigrare in altre comunità in virtù dell’appartenenza, in qualità di cittadini, alla comunità mondiale». Sul piano più strettamente laico, la “Dichiarazione universale dei diritti umani” proclamata nel 1948 dall’ONU, ci dice che «ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio» e altresì «[…] ha diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni». L’attualità di questi messaggi è enorme se consideriamo l’entità dei movimenti umani che portano migliaia di disperati a cercare lontano dai paesi di origine la possibilità di voltare pagina. Il fenomeno tocca anche l’Istituto Superiore di Tropea, che in quest’anno scolastico ha l’opportunità di accogliere, nella prima annualità del Professionale per i Servizi enogastronomici e dell’ospitalità alberghiera, diciassette minori non accompagnati, in attesa dello status di rifugiati, provenienti dal Bangladesh, dal Mali, dal Marocco e dalla Nigeria. Viviamo l’evento come un arricchimento culturale notevole soprattutto sul piano dei valori alti della dignità della persona. È per questo che abbiamo voluto trasformare un elemento di apparente complicazione in uno stimolo culturale di crescita, ponendo a fondamento del nostro operare il valore dell’interculturalità. Questo “fil rouge” attraverserà l’intero anno scolastico, con due momenti culminanti: il “Campus della legalità” della prossima primavera e il progetto “Prioritimen”, che parte dalla prima annualità dell’Alberghiero.
Il progetto citato, appena varato dal Collegio dei docenti dell’Indirizzo Enogastronomico dell’Istituto, si potrà realizzare grazie all’intervento dell’Articolazione scolastica provinciale, che ha assegnato a Tropea delle risorse docenti aggiuntive, grazie alle quali, utilizzando il principio della flessibilità organizzativa e didattica, garantito dall’autonomia, e quello dell’inclusione, consentito dalla normativa sui Bisogni Educativi Speciali, si opererà a classi aperte, trasformando le due prime dell’Alberghiero in tre gruppi di lavoro.
Utilizzeremo metodologie alternative come la laboratorialità nelle cucine, il tutoring e la pere education, con rapporto uno a uno tra i ragazzi stranieri e quelli indigeni, l’imparare facendo, il lavoro di gruppo e, soprattutto, la personalizzazione, che consentirà di varare anche misure dispendative e compensative che tengono conto del mancato possesso della lingua italiana da parte dei profughi. Quattro unità didattiche, di durata bimestrale, vedranno in azione un team docenti, coordinato dagli insegnanti di cucina, e tutti gli studenti della prima annualità, che trascorreranno quasi metà del tempo scuola nei laboratori di ristorazione. La cucina italiana sarà posta a confronto con quella dei paesi di provenienza degli studenti stranieri, si sperimenteranno le applicazioni dei prodotti del territorio locale e ci sarà una puntata anche sulla pasticceria.
Prioritimen è un progetto ambizioso che costituisce una sfida per ogni docente e per tutta la scuola. È in gioco l’autonomia di ricerca e di sperimentazione e, ancor di più, il benessere di tutti i nostri studenti senza distinzione di provenienza geografica. Il percorso formativo è reso possibile dalla vicinanza di tutto il Centro “Il sole che splende”, che accoglie i profughi, allocato nel comune di Drapia, e particolarmente della responsabile, la docente Debora De Vita, che mantiene rapporti costanti e produttivi con la scuola. È nostro intendimento promuovere una rete sociale di supporto all’azione progettuale coinvolgendo Istituzioni, Enti e Associazioni che già da tempo collaborano con noi in modo da dar vita ad un’attività di sensibilizzazione intensa e variegata, sul valore della diversità, che si estenda alla Comunità tutta. Gli studenti sono affascinati dal tema e da subito hanno dimostrato grande trasporto e interesse, in tutti gli Indirizzi di Studio. La reazione non ci sorprende considerato che la cittadinanza attiva è la nostra mission.