Biodiversità: online il sito dedicato al progetto SIC marini Calabria

Biodiversità: online il sito dedicato al progetto SIC marini Calabria
Il sito racconta il percorso del progetto SIC (Siti di Importanza Comunitaria) nato nel 2017 dalla concertazione tra il Dipartimento Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria e il Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal

“Un lavoro utilissimo che costituirà base informativa propedeutica all’adozione dei previsti Piani di Gestione,

relativi alla conservazione dell’ambiente marino costiero calabrese e alle misure adottate e i loro effetti.

Abbiamo fortemente creduto nel lavoro dei nostri tecnici del Centro Strategia Marina, diretto da Emilio Cellini

grazie a questo lavoro, stiamo restituendo alla Calabria tutta un patrimonio di conoscenze che non è soltanto frutto di un adempimento progettuale,

ma il punto di partenza per politiche di promozione del territorio che abbiano nel mare, e nelle sue potenzialità immense, un volano di sviluppo”.

È quanto ha dichiarato dal direttore generale dell’Arpacal, dr. Domenico Pappaterra, in merito alla conclusione e pubblicazione online del lavoro svolto, per quanto riguarda il progetto I Siti di Importanza Comunitaria (SIC) Marini della Calabria.

Un programma di monitoraggio degli habitat e delle specie marine all’interno dei SIC, finanziato dalla Regione Calabria attraverso i fondi POR FESR-FSE 2014-2020

per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e Culturale.

Siti Importanza Comunitaria – Capo Vaticano (Vibo Valentia)

Un capitale di conoscenze, cartografie biocenotiche realizzate attraverso strumentazioni sofisticate, in grado di operare nelle profondità del mare

e una galleria di immagini, acquisite nel corso delle operazioni, che immortalano gli habitat e le specie marine in Calabria di grande valore nel panorama internazionale.

Con la pubblicazione online, raggiungibile attraverso il sito web istituzionale dell’Arpacal (www.arpacal.it) o direttamente al suo indirizzo specifico (sic.arpacal.it)

è stato quindi messo a disposizione del pubblico il materiale scientifico e divulgativo prodotto nel corso del progettofortemente voluto dalla Regione Calabria,

già impegnata nell’attuazione della Strategia Regionale per la Biodiversità, per arrestare la perdita di biodiversità e favorire la necessaria integrazione tra gli obiettivi di sviluppo regionale

e gli obiettivi di conservazione dell’ambiente.

Il sito racconta l’intero percorso del progetto, nato nel 2017 dalla concertazione tra il Dipartimento Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria – Settore Parchi ed Aree Naturali Protette, diretto da Giovanni Aramini

e dal Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal, diretto da Emilio Cellini, al quale è stato affidato l’obiettivo della sua complessiva realizzazione.

Siti Importanza Comunitaria – Capo Tirone (Cosenza)

L’obiettivo principale, dunque, è quello di implementare e completare le conoscenze della Rete Natura 2000

attraverso il monitoraggio dello stato di conservazione di Habitat e Specie e di tutti i siti di interesse comunitario.

In Calabria ci sono 178 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), individuati in ambito regionale, di cui 152 in ambiente terrestre e 26 in ambiente marino-costiero.

La tutela e valorizzazione di questo patrimonio ambientale è stata quindi la necessità primaria, contribuendo ad arrestare la perdita di biodiversità marina, ripristinando i servizi eco sistemici e migliorare le condizioni e gli standard di offerta

e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale come definiti da Rete Natura 2000,

costituita dall’insieme dei siti denominati SIC (Siti di Importanza Comunitaria) ai sensi della direttiva comunitaria “Habitat”.

Per raggiungere questi risultati, l’Arpacal con il Centro Regionale di Strategia Marina (CRSM), con sede a Crotone,

attraverso le sue strutture operative e gestionali, i laboratori e la strumentazione innovativa,

ha chiamato in partenariato tecnico scientifico alcuni Enti pubblici come l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA),

l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR),

l’Università della Calabria (UNICAL) con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale (DiMEG) e il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST).

Un programma intenso, svolto in 36 mesi di lavoro, con attività su 14 SIC calabresi,

che hanno visto impegnati più di 40 esperti che hanno monitorato e acquisito dati con strumentazione specialistica, tramite la nave oceanografica Astrea,

e attraverso immersioni subacquee e prelievi di fasci fogliari per la valutazione della condizione dell’habitat prioritario di Posidonia oceanica.

I tecnici e gli esperti del CRSM hanno acquisito per i 14 SIC marini, determinandone la condizione e l’estensione degli habitat presenti

tutte le informazioni di carattere biologico, utilizzando metodologie innovative e strumentazione ausiliare come il Sottomarino a comando remoto,

sonde multiparametriche, il multibeam echosounder ed ecoscandaglio utilizzato per mappare il fondale marino.

Redazione Informa

Redazione Informa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.