Acqua, poca ma buona
Con l’estate alle spalle è tempo di riflettere sulla mancanza d’acqua, forse la più importante tra le tematiche che durante la stagione turistica hanno tenuto banco, alzando polemiche e scaricabarili tra gli schieramenti politici e facendo piovere sull’amministrazione critiche al veleno da parte dei cittadini.
Premesso che un paese civile come Tropea, proiettato verso mercati internazionali nel campo del turismo, non possa lasciare i rubinetti all’asciutto. Tropea è una realtà che, grazie proprio al turismo, riesce a innalzare il reddito pro capite annuo non solo degli imprenditori e degli operatori del settore ma anche dei comuni cittadini o degli operatori di altri settori (basti pensare al business delle case in affitto o di chi incrementa i propri fatturati grazie all’indotto che si crea in estate). L’economia generata dal turismo non può subire un colpo d’arresto per via della mancanza d’acqua nella rete idrica. Quindi è importante che quello che è successo durante il 2014 non accada più, poiché la città potrebbe pagarne le conseguenze anche negli anni a venire (quando magari il problema sarà definitivamente risolto).
Il punto non è trovare un capro espiatorio, ma piuttosto trovare l’origine del problema per poi saper giungere a una soluzione. Sul caso, ovviamente, si parlerà a lungo durante l’inverno e, si spera, si giungerà a qualcosa di positivo. Tralasciando la polemica sterile, bisognerà però tenere alta la guardia sulle proposte che le varie forze politiche riusciranno a mettere in campo, per riuscire a farsi un’opinione corretta e per poter avere parte attiva nel processo che porterà a fare le scelte decisive.
Nel frattempo, consoliamoci leggendo i dati diffusi dal dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale, diretto dal dottor Cesare Pasqua, relativi al servizio di controllo dell’acqua destinata al consumo umano del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione diretto dal dottor Giuseppe Barbieri. Tali dati si basano sui rapporti sottoscritti dalla responsabile dei laboratori bio naturalistici del dipartimento provinciale dell’Arpacal, dott.ssa Angela M. Diano, che durante il mese di luglio ha condotto dei prelievi in tre fontane della città per controllare l’acqua destinata al consumo umano.
I tre campioni sono stati presi presso la fontana pubblica di via Umberto I, presso la fontana del monumento Tre fontane, e infine presso gli Uffici Inps di Marina del Vescovado. Si tratta di esami fisico chimici e batteriologici di routine dai quali emerge un dato confortante: il campione è conforme e non risultano parametri che possano destare alcuna preoccupazione. Acqua poca, insomma, ma buona!