Laboratorio di giornalismo “Informazione e intercultura” al Campus “Eirène”
I ragazzi dell’Alberghiero hanno intervistato i ragazzi venuti da lontano per conoscere le loro storie
Le storie, i ricordi, le speranze, il presente, il futuro incerto di questi ragazzi venuti da lontano. Quanto c’è da scoprire mettendosi a confronto con questi giovani dalla cultura diversa, ma uguali a noi nella dignità e nei diritti! Sono ragazzi forti, hanno sfidato il mare, la lontananza dalle famiglie, dagli affetti, dal loro paese, da tutto, in cerca di un futuro migliore, un futuro che nella loro terra gli è stato e gli viene negato da condizioni di povertà assoluta, di guerra. Sono ragazzi che hanno voglia di fare, di riscattarsi, stanno seguendo con molto interesse, più di ogni altra cosa, il corso di cucina attivo presso l’istituto Alberghiero nell’ambito del progetto “Prioritimen”. A loro è dedicato il Campus “Eiréne”, un termine greco che significa “pace”, la pace che auguriamo ai nostri compagni venuti da lontano, a questi fratelli sradicati dalla loro realtà d’origine. Loro amano profondamente la loro patria, amano la loro famiglia di cui soffrono molto la mancanza, ma alcuni di loro vorrebbero rimanere in Italia e costruirsi la speranza di una vita migliore, una vita giusta, una vita sana. Nei loro occhi luccicano sentimenti di speranza e di amicizia, stringere la loro mano ci fa sentire tutti fratelli, abbatte ogni distanza culturale, ogni barriera, ci fa sentire uguali nella diversità, ci rende capaci di viaggiare per il mondo pur restando fermi qui. Per questo abbiamo deciso di intervistarli, di provare a porre loro qualche domanda: Perché sono venuti qui? Quali sono i ricordi del loro paese e della loro famiglia? Si sentono accolti, accettati dal personale scolastico, dai docenti, dai ragazzi? Cosa pensano del nostro Paese? Vorrebbero rimanere qui? Queste e altre simili domande abbiamo posto ai nostri amici, ai ragazzi venuti da lontano per “arricchirci” culturalmente, umanamente. Siamo andati nelle cucine dell’Alberghiero dove i ragazzi erano all’opera con i professori e con i loro coetanei del luogo per preparare alcune pietanze. Abbiamo intervistato quattro di loro, facendoci aiutare un po’ dalla nostra conoscenza delle lingue, un po’ dai professori che ci hanno supportato in questa nostra iniziativa. Abbiamo cercato di cogliere gli aspetti più importanti del loro racconto e li riportiamo di seguito. In base alla provenienza dei ragazzi intervistati, abbiamo parlato in lingua inglese o francese. Pur nella sintesi delle risposte, li abbiamo conosciuti meglio, abbiamo scoperto una parte importante del loro vissuto. E’ stata un’esperienza stimolante, divertente, si è creato un clima davvero conviviale, anche dopo l’intervista quando abbiamo gustato le prelibatezze cucinate da loro, con le loro mani, mani che salutano, mani che stringono rapporti, mani che si impegnano, mani che accarezzano le nostre, ricordandoci che #siamotuttifratelli
Francesco, Noemi, Mattia, Maria Rosa, Francesca, Anna, Vanessa, Francesco
Clicca sui link seguenti per leggere:
Intervista di Francesca Colacchio e Maria Rosa Lorenzo
Intervista di Mattia Cuturello
Intervista di Anna Orfanò, Vanessa Varone e Francesco Carbone
Intervista di Anna Orfanò, Vanessa Varone e Francesco Carbone ad Amara
Servizio fotografico completo di Noemi Lettieri
P.S. Ringraziamo, per la disponibilità e l’importante supporto datoci, i professori e gli assistenti:
Prof. di cucina, Gregorio Curello
Prof. di cucina, Costantino Loiacono
Assistenti di cucina:
Domenico Russo e Giuseppe Mandaradoni
Prof. di inglese, Livia Barone